giovedì 17 agosto 2017

61 sospetti piromani sono stati arrestati in Portogallo

Il bilancio delle vittime degli incendi nel 2017 è stato il più grave dell'ultimo decennio. Oltre 141mila ettari di terreno sono andati distrutti e almeno 64 persone sono morte a causa delle fiamme divampate in tutto il paese


Mercoledì 16 agosto, la polizia portoghese ha dichiarato di aver arrestato 61 sospetti piromani dall’inizio dell’anno. Gli incendi nel paese iberico sono in aumento e le cifre mostrano che il bilancio delle vittime nel 2017 è stato il più grave dal 2003.

Secondo i funzionari della protezione civile locale, gli incendi di quest’anno, in Portogallo, oltre ad aver ucciso più di 60 persone e ad averne ferito centinaia, hanno distrutto 141mila ettari di boschi e terreni.

Un risultato tre volte superiore alla media dell’ultimo decennio. “Le eccezionali condizioni di calore e siccità, accompagnate da forti venti, hanno contribuito alla propagazione delle fiamme”, ha detto all’agenzia di stampa statunitense Associated Press, Rui Esteves, a capo della protezione civile portoghese.

I vigili del fuoco hanno dovuto affrontare più di 10mila incendi nel solo 2017, duemila e cinquecento in più rispetto allo stesso periodo del 2016.

Anche se non è stato ancora raggiunto il record di 426mila ettari distrutti nel 2003, gli incendi del 2017 hanno causato più vittime.

Le fiamme divampate a metà giugno vicino Pedrogao Grande, nel centro del paese, hanno ucciso almeno 64 persone e ne hanno ferite oltre 250. Alcuni delle vittime sono state sorprese dall’incendio mentre si trovavano nelle proprie auto e non hanno potuto fuggire dalle fiamme.

Un’altra ondata di incendi tra luglio e agosto ha ferito almeno 74 persone, sei delle quali in modo grave, costringendo i servizi di emergenza del Portogallo a chiedere l’aiuto della comunità internazionale.

Al momento quasi 700 vigili del fuoco, 200 mezzi di soccorso e una dozzina di Canadair stanno cercando di spegnere due grandi incendi che bruciano nelle regioni centrali di Santarem e Castelo Branco.

Fonte: The Post Internazionale

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