giovedì 6 luglio 2017

Cosa ha detto Trump nella sua prima visita in Polonia da presidente

Il presidente degli Stati Uniti ha incontrato il suo omologo polacco e ha tenuto in discorso in piazza a Varsavia


Per la sua seconda visita da presidente degli Stati Uniti in Europa, Donald Trump è atterrato mercoledì 5 luglio a Varsavia, visitando per la prima volta la Polonia. Il 7 luglio il presidente volerà in Germania per il G20 di Amburgo, dove avrà luogo il suo primo incontro bilaterale con il presidente russo Vladimir Putin.

Nella sua visita, il 6 luglio Trump ha incontrato il presidente polacco Andrzej Duda nel castello reale di Varsavia. Durante il vertice, che ha visto anche la presenza di rappresentati di altri paesi dell’Europa orientale, come la Croazia, il presidente degli Stati Uniti ha toccato diversi temi.

In riferimento al paese ospite, Trump ha ringraziato l’aiuto delle forze armate polacche a quelle americane per la formazione delle forze speciali irachene. La Polonia, che ospita cinquemila soldati americani, oltre alle missioni di addestramento in Medio Oriente, ha inviato le sue truppe per combattere a fianco degli statunitensi anche in Afghanistan.

Trump ha inoltre notato che la Polonia è uno dei pochi membri della Nato a spendere il 2 per cento del proprio prodotto interno lordo per la propria difesa militare. In ambito militare poi Stati Uniti e Polonia hanno firmato oggi un accordo di compravendita di armi.

“Il governo americano ha deciso di vendere la più moderna versione dei missili Patriot alla Polonia”, ha dichiarato il ministro della Difesa polacco Antoni Macierewicz. L’accordo vale 7,6 miliardi di dollari e prevede l’acquisto di otto batterie di missili dall’azienda americana Raytheon.

Anche i temi energetici sono stati al centro del vertice. Il presidente della Polonia ha annunciato la prossima firma di un contratto per la fornitura di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, che aiuti il paese europeo a ridurre la propria dipendenza dalle importazioni russe.

Il presidente Donald Trump ha quindi promesso che gli Stati Uniti non utilizzeranno mai le forniture energetiche come arma di ricatto contro le nazioni dell’Europa orientale e centrale, accennando velatamente alla politica intrapresa dal Cremlino negli ultimi anni nei confronti dei propri vicini.

Proprio in riferimento alla Russia, il presidente Donald Trump si è dichiarato certo che Mosca abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, ma che anche altri paesi avrebbero potuto fare lo stesso e ha accusato ancora il suo predecessore Obama di non aver fatto nulla per impedirlo.

Sempre in tema di rapporti internazionali, Trump ha poi chiesto a tutte le nazioni di confrontarsi con il grave comportamento della Corea del Nord. Quest’argomento sarà argomento di discussione con i leader mondiali nel G20 di Amburgo.

Alla fine dell’incontro nel palazzo reale di Varsavia, Trump ha poi tenuto il suo primo discorso in una piazza europea. Una folla con bandiere americane e polacche si è radunata nella capitale del paese per ascoltare il presidente. Tra gli ospiti speciali dell’evento anche Lech Walesa, ex leader polacco.

Durante il suo discorso in piazza il presidente ha criticato la posizione internazionale del Cremlino su Medio Oriente ed Europa orientale.

“Invitiamo la Russia a cessare le sue attività destabilizzanti in Ucraina e altrove, e il suo sostegno a regimi ostili come Siria e Iran, e ad aderire alla comunità delle nazioni responsabili nella lotta contro i nemici comuni e la difesa della civiltà stessa”, ha detto Trump.

Il presidente statunitense ha poi confermato l’impegno del proprio paese nell’aiuto ai membri dell’alleanza atlantica. “Gli Stati Uniti sostengono con forza l’articolo 5 della Nato”, ha detto Trump. “La questione fondamentale dei nostri tempi è capire se l’Occidente ha la volontà di sopravvivere”, ha aggiunto il presidente, dicendosi convinto che l’amministrazione statunitense e i suoi alleati riusciranno a vincere questa sfida. “L’Occidente non sarà mai sconfitto, i nostri popoli prospereranno e la nostra civiltà trionferà”, ha detto Trump.

La visita del presidente statunitense ha portato con sé alcune polemiche. La comunità ebraica polacca ha infatti espresso profondo rammarico per il fatto che Donald Trump non abbia programmato una visita al memoriale per onorare coloro che hanno combattuto e sono morti nella rivolta del Ghetto di Varsavia.

“Siamo profondamente dispiaciuti che il presidente Donald Trump, sebbene parlerà in pubblico a un chilometro di distanza dal monumento, abbia scelto di rompere una lodevole tradizione”, si può leggere nel comunicato emesso dalla comunità.

Fonte: The Post Internazionale

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