venerdì 19 maggio 2017

L'aggressore della stazione centrale di Milano è indagato per terrorismo

Nella serata del 18 aprile Ismail Tommaso Hosni ha ferito con un coltello un poliziotto e due militari durante un controllo di sicurezza

Nell'aggressione sono rimasti feriti un poliziotto e due militari. Credits:

La polizia ha identificato in Ismail Tommaso Hosni il giovane italiano di 20 anni che nella serata del 18 maggio ha attaccato un poliziotto e due militari nella stazione centrale di Milano durante un controllo di sicurezza.

I pm del capoluogo lombardo hanno aperto un fascicolo per terrorismo a carico del giovane che è nato in Italia da madre italiana e padre magrebino. Il ragazzo ha precedenti per droga ed era già stato arrestato per spaccio. Il pm di turno Maura Ripamonti aveva già chiesto la convalida dell'arresto e la misura cautelare in carcere per tentato omicidio.

La polizia ha diffuso un video con le immagini delle telecamere di sicurezza che riprendono il momento dell'aggressione. Secondo quanto riferito dal questore di Milano Marcello Cardona, il giovane era stato in Tunisia fino al 2015 e al momento viveva in un furgone.

Le autorità stanno facendo accertamenti sul suo presunto profilo Facebook. Sulla bacheca sotto osservazione comparivano video e foto inneggiati al sedicente stato islamico. Gli investigatori stanno verificando gli ultimi contatti di Hosni per ricostruire la sua eventuale rete di relazioni. Mentre le autorità sono in attesa di stabilire se il profilo appartenga a Hosni o no, la polizia ne ha disposto l'oscuramento.

Il questore ha precisato che la situazione familiare di Hosni è difficile: la madre del ragazzo risiede al sud e l'arrestato ha pochissimi contatti con lei. “Sono solo e abbandonato”, avrebbe detto il giovane dopo essere stato arrestato per tentato omicidio.

Nel furgone in cui il ragazzo ha detto di vivere non è stato trovato materiale informatico come pc o smartphone. Dalle prime ricostruzioni, però, Hosni cambiava spesso il veicolo nel quale passava la notte.

Fonte: The Post Internazionale

Nessun commento: