lunedì 29 febbraio 2016

I risultati dei referendum in Svizzera

La proposta di raddoppiare il San Gottardo è stata accettata, mentre quello controverso sulla "famiglia tradizionale" è stato respinto

Zurigo, Svizzera (FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

Domenica in Svizzera si è votato per quattro referendum su altrettanti temi: il raddoppio della galleria del San Gottardo, l’iniziativa per concedere agevolazioni fiscali alle coppie sposate e specificare in Costituzione una definizione di matrimonio come unione tra un uomo e una donna, la proposta di espellere gli stranieri che commettono reati e il provvedimento per vietare la speculazione sulle materie prime alimentari. Tre referendum su quattro sono stati bocciati: solo quello sul tunnel stradale ha ricevuto l’approvazione, come suggerito da governo e Parlamento, che avevano fatto compagna contro tutti i referendum a parte quello del San Gottardo.

Raddoppio del San Gottardo: hanno vinto i Sì
Ha votato a favore della proposta il 57 per cento dei votanti, secondo i risultati ufficiali provvisori forniti dal governo svizzero. In alcuni cantoni i favorevoli sono stati quasi il 70 per cento e solo in quelli del Vaud e di Ginevra gli elettori si sono espressi contro l’opera di risanamento e raddoppio del tunnel stradale. La galleria è lunga 17 chilometri – tra le più lunghe d’Europa – e mette in comunicazione il Canton Ticino con il Canton Uri: è considerato un tratto di strada fondamentale per il traffico tra Italia ed Europa del nord. Attualmente il tunnel ha due corsie, una per senso di marcia, la proposta è costruire una seconda galleria in modo da avere due corsie per senso di marcia.

Gli oppositori del progetto dicono che aumentando la capacità del San Gottardo aumenterà il traffico che attraversa il paese, una condizione in contrasto con la Costituzione che nell’articolo sulla “protezione delle Alpi” vieta la costruzione di infrastrutture che potrebbero aumentare la quantità di traffico che attraversa il paese. Il governo ha spiegato che, a raddoppio ultimato, sarà comunque usata una corsia sola per ogni galleria, mentre la seconda sarà di servizio e sicurezza, quindi senza un aumento del traffico. Ambientalisti e parlamentari di sinistra ci credono poco e temono che in futuro il governo cederà alle pressioni dell’Unione Europea e dei trasportatori, che da tempo chiedono interventi per ampliare la capacità del tunnel.

Iniziativa contro la discriminazione della famiglia tradizionale: hanno vinto i No
Secondo i dati ufficiali provvisori hanno vinto, anche se di poco, i No con il 50,8 per cento. Molti cantoni hanno votato a favore, ma quelli con città più grandi come Zurigo, Basilea e Ginevra hanno contribuito a non fare passare la proposta, che era piuttosto subdola. La prima parte prevedeva l’introduzione di benefici fiscali per le coppie sposate, che secondo i proponenti sono svantaggiate perché quando si calcolano le imposte i redditi dei due coniugi sono sommati: a causa della progressività fiscale, per cui a maggior reddito corrispondono aliquote più elevate, due coniugi rischiano di pagare più tasse rispetto a una coppia non sposata i cui membri vengono tassati individualmente. Governo e Parlamento hanno fatto campagna per il No, ricordando che ci sono già sconti e detrazioni di altro tipo per chi è sposato, per riequilibrare le cose.

La seconda parte del quesito riguardava una modifica alla Costituzione per introdurre una definizione di matrimonio che, secondo i detrattori, avrebbe complicato se non impedito l’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Espulsione degli stranieri: hanno vinto i No
Con il 58,9 per cento dei voti contrari, in Svizzera hanno respinto l’iniziativa popolare “per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati”. La proposta chiedeva di applicare più severamente il contenuto di un altro referendum votato sei anni fa, quando si votò un’iniziativa che obbligava il governo ad approvare entro cinque anni nuove leggi per espellere gli stranieri colpevoli di avere commesso un reato. Le leggi sono state approvate per tempo, ma i promotori (associazioni e parlamentari di centrodestra) avevano chiesto un ulteriore inasprimento con il nuovo quesito.

Iniziativa contro la speculazione sul cibo: hanno vinto i No
La proposta è stata bocciata dal 59,9 per cento dei votanti e ha avuto la maggioranza di Sì in due soli cantoni: Giura e Basilea. La proposta era stata presentata dai giovani del Partito Socialista e da alcune organizzazioni non governative, per vietare l’utilizzo di strumenti speculativi sulle materie prime alimentari. Secondo gli autori dell’iniziativa, l’utilizzo di titoli come i futures ha causato oscillazioni nel prezzo del cibo e contribuito ad aumentare la fame in varie parti del mondo. Il governo e il parlamento avevano consigliato di votare contro, perché la Svizzera non possiede borse dove sono contrattate grandi quantità di materie prime alimentari e quindi un divieto del genere applicato solo in Svizzera non avrebbe sostanzialmente avuto alcun effetto.

Fonte: Il Post

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