venerdì 24 luglio 2015

Scavi di Pompei chiusi a sorpresa: lunghe code e disagi per i turisti

Niente cancelli aperti stamattina a causa di un'assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa


Scavi di Pompei chiusi. Niente cancelli aperti stamattina a causa di un’assemblea (prima annunciata e poi differita) dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa riunitisi dalle 9. Lo stop per le proteste è durato un paio di ore ed ha causato gravissimi i disagi per irca 2mila turisti e tour operator non avvisati dell’improvviso cambio di programma. Molti hanno aspettato sotto il sole, mentre il traffico nella zona entrava in tilt.


SCAVI DI POMPEI, LOTTA CON LA SOPRINTENDENZA - Già ieri il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia Massimo Osanna aveva usato il pugno duro contro i sindacati. Oggi ancora parole forti. «La chiusura dei cancelli è stata un colpo basso», ha affermato commentando la chiusura a sorpresa dei cancelli. Osanna ha definito il gesto «un comportamento irrispettoso nei confronti di centinaia di turisti non responsabili ed estranei a vicende interne all’amministrazione». È stato proprio Osanna a risolvere di persona questa mattina la chiusura ‘a sorpresa’. Il soprintendente ha aperto lui stesso i cancelli alle 10.30, contrattando singolarmente con i funzionari della Soprintendenza la garanzia della custodia delle Domus. Si era formata nel frattempo una lunga fila di turisti ai botteghini, con gravissime tensioni. I lavoratori della Soprintendenza speciale hanno adottato la decisione inedita di lavorare a costi inferiori rispetto alle maestranze della Scabec (società in house della Regione Campania) a cui sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne. «I dipendenti della Soprintendenza lavoreranno di sera a costi inferiori e terranno aperte anche più domus di quelle assicurate dalla Scabec», ha spiegato il rappresentante sindacale aziendale della Cisl Antonio Pepe. «La nostra sarà una ‘protesta al contrario’, anziché restare chiusi lavoreremo di più e pagati di meno. Vediamo se così il Mibact ci darà ascolto», ha concluso Pepe.

SCAVI DI POMEI, FRANCESCHINI: DANNO INCALCOLABILE - Dura anche la reazione del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che parla della chiusura degli scavi per un’improvvisa assemblea come di un «danno incalcolabile». Franceschini sottolinea il rischio di vanificare i risultati raggiunti. E aggiunge: «Chi fa così, fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese». Il presidente della Camera di Commercio di Napoli Maurizio Maddaloni intanto definisce la chiusura degli scavi una «figuraccia mondiale». «Anche il Partenone nei giorni di punta della crisi – ha dichiarato – non ha mai chiuso i battenti ai turisti. Stiamo facendo una figuraccia mondiale e a pagare il conto sono, come al solito, gli ignari visitatori e le imprese turistiche che organizzano i viaggi e le escursioni in uno dei luoghi più visitati del nostro Paese. Pompei dovrebbe essere il nostro migliore biglietto da visita; un biglietto già logoro e sgualcito da anni di colpevole incuria».

(In copertina foto di repertorio di: Giornalettismo / Donato De Sena)

Fonte: Giornalettismo

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