sabato 1 marzo 2014

Putin invia le truppe russe in Ucraina


Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto l’approvazione del Consiglio della Federazione, il Senato russo, per l’invio di un contingente militare in Crimea, “alla luce della situazione che si è creata in Ucraina e i rischi per la vita dei cittadini russi in Crimea”: lo ha reso noto il Cremlino. Più di 10mila persone sventolanti bandiere russe hanno intanto protestato oggi a Donetsk, città nell’est dell’Ucraina considerata la roccaforte del deposto presidente Viktor Yanukovych. Lo hanno reso noto i cronisti presenti sul posto. I manifestanti hanno dichiarato di sostenere “le aspirazioni della Crimea a riunirsi alla Russia”, alludendo alla repubblica autonoma più a sud dove Kiev ha accusato Mosca di aver lanciato “un’invasione armata”.

LA RUSSIA SI PRENDE LA CRIMEA – Aumenta il rischio di un intervento militare russo in Crimea. La Duma, la camera bassa di Mosca, ha chiesto al presidente Vladimir Putin di adottare le misure necessarie per stabilizzare la situazione in Crimea, repubblica autonoma ucraina. Lo riferisce l’agenzia Interfax citando il presidente della Duma. Intanto Mosca accelera verso l’eventuale annessione della russofona Crimea e l’aumento del numero di residenti con passaporto russo: il parlamento esaminerà la proposta di legge del partito di centro sinistra Russia Giusta, per facilitare l’assorbimento di nuovi territori nel Paese: basterà un referendum, come quello già indetto in Crimea, senza trattati internazionali. La mossa virtualmente potrebbe essere estesa anche alle due regioni secessioniste della Georgia, Abkhazia e Ossezia del sud, già riconosciute da Mosca. Il Partito Russia Giusta ha presentato inoltre un altro disegno di legge per facilitare la concessione della cittadinanza russa agli ucraini: la proposta sara’ esaminata l’11 marzo. Le minacce a cittadini russi all’estero, o le violazioni dei loro diritti, potrebbero essere usate come pretesto per un intervento militare, come successe in Ossezia del sud dopo l’offensiva militare lanciata dall’allora presidente Saakashvili.

LE FORZE RUSSE IN CRIMEA – La Russia ha inviato 6mila uomini e 30 blindati in Crimea, repubblica autonoma dell’Ucraina in preda a tensioni separatiste. Lo ha denunciato il ministro della Difesa di Kiev. Igor Peniouk ha dichiarato nel corso di una riunione del Consiglio dei Ministri che la Russia aveva cominciato a inviare rinforzi senza “preavviso né permesso dell’Ucraina, contravvenendo ai principi di non ingerenza nelle vicende degli stati di frontiera”. Le autorità ucraine hanno denunciato da ieri “un’aggressione armata della Russia” in Crimea, che ospita la flotta russa sul Mar Nero. E’ stato anticipato dal 25 maggio al 30 marzo il referendum sullo status della Crimea: lo ha confermato il portavoce del premier filo russo della Crimea Serghei Aksenov.

GLI SCALI IN MANO RUSSA – Lo spazio aereo sulla penisola di Crimea e’ chiuso, e non vi risultano pertanto voli: lo hanno riferito fonti aeroportuali a Simferopoli, capitale della Repubblica autonoma ucraina. Frattanto le forze russe hanno assunto il controllo di un altro scalo in Crimea: stando a quanto trapelato da ambienti dello stato maggiore locale, si tratta dell’aeroporto militare di Kirovskoye, nella parte orientale della penisola, utilizzato prevalentemente dagli aerei cargo. Unita’ di Mosca o milizie filo-russe gia’ presidiavano l’aeroporto militare di Belbek, alle porte di Sebastopoli, e quello internazionale della capitale. Ieri inoltre tredici velivoli carichi di soldati erano atterrati nello scalo di Gvardeyskoye, sempre nei pressi di Simferopoli.

LE BASI DI MISSILI - Nel frattempo le truppe russe stanno cercando di assumere il controllo di una base di missili anti-aerei nella penisola ucraina di Crimea, prima linea di difesa contro eventuali raid dei jet da guerra di Mosca o l’arrivo di altri aerei da trasporto con a bordo truppe. Lo riferisce l’agenzia russa Interfax citando fonti militari di Kiev. In Crimea, secondo Kiev sarebbero gia’ presenti 6.000 militari russi. Duemila sono arrivati ieri sera a bordo di 13 aerei da trasporto militari. Mosca ha denunciato che “uomini armati non identificati mandati da Kiev hanno tentato di occupare l’edificio del ministero dell’interno della Repubblica autonoma di Crimea nelle prime ore di oggi”, un’azione sventata dalla “risoluta azione delle unita’ di autodifesa” filorusse. “La pericolosa provocazione ha causato feriti”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri, secondo cui tali eventi “confermano il desiderio dei ben noti circoli politici di Kiev di destabilizzare la situazione nella penisola”. – “Invitiamo coloro che emanano ordini del genere da Kiev ad esercitare la prudenza. Vediamo il tentativo di aggravare la gia’ tesa situazione in Crimea come estremamente irresponsabile”, accusa Mosca. Non vi sono per ora altri riscontri dell’episodio.

Fonte: Giornalettismo

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